COME TOGETHER ONLUS

La nostra mission
Per descrivere la mission che anima la Associazione Come Together, il cui progetto associativo comincia ad essere discusso alla fine del 2013 da un gruppo di operatori e volontari che da anni si dedica ad attività di risocializzazione, occorre risalire al 1999, anno in cui si trovano le radici di questa iniziativa.

Iniziarono allora, infatti, le attività del Gruppo “Pole Position” di Soresina, con cui diversi pazienti venivano accompagnati fuori dalla struttura del Centro Psico Sociale (CPS) per far sì che sperimentassero una relazionalità nuova, che da soli sembrava in quel momento non riuscissero ad esprimere.

Nel corso degli anni le attività hanno coinvolto sempre più persone: si sono aggiunti altri operatori, altri utenti anche non appartenenti al gruppo originario, loro familiari, volontari, amici ecc…

Sono state realizzate molte attività a scopo ricreativo, culturale, risocializzante, anche in collaborazione con associazioni di volontariato ed altre realta’ pubbliche e private esistenti sul territorio (Didiapsi, FAI e altre).

Nel 2010 a Cremona nascono altri gruppi di risocializzazione: gruppo “Curiosita’” (lettura del quoditiano), gruppo “Pechino” (di attivita’ fisica) e “Ora et labora”, che si differenzia dagli altri in quanto i partecipanti condividono l’interesse per la dimensione spirituale, e spesso partecipa agli incontri anche un assistente spirituale.

Intanto, col trascorrere del tempo, numerosi operatori del CPS, (e poi anche di altre strutture facenti capo al DSM) insieme con utenti, familiari, volontari e amici, partecipano all’annuale incontro a Trento “Le Parole Ritrovate”. In questo modo viene sempre più assimilata e fatta propria come cornice teorica di riferimento la psichiatria di comunità, in particolare nella declinazione del “fareassieme” così come denominata dal gruppo di Trento.

Oltre alla psichiatria di comunità altri principi ispiratori delle attività associative sono la recovery, l’empowerment e il supporto tra pari.

Per recovery si intende un processo di cambiamento attraverso il quale gli individui migliorano il proprio stato di salute e di benessere, vivono una vita auto-diretta e cercano di esprimere il loro pieno potenziale (SAMHSA, 2011).

Con il termine empowerment s’intende “senso di padronanza e controllo su cio’ che riguarda la propria vita”.

Il supporto tra pari può essere definito come il supporto emotivo e pratico mutualmente offerto da persone che condividono una medesima condizione, al fine di ottenere un cambiamento ed una crescita personale e sociale. Lo strumento utilizzato è il gruppo di auto-aiuto.

Riportiamo un breve stralcio del nostro statuto che ben identifica quali solo le azioni pratiche sulle quali intende attivarsi la nostra associazione.

1 – “…promuovere e sostenere la realizzazione di attività ricreative, socializzanti e didattico-culturali, la condivisione di momenti di divertimento, benessere e serenità, favorendo il diritto di cittadinanza nei confronti di ogni forma di fragilità;

2 – “…agevolare e sostenere l’aiuto tra pari, anche mediante la formazione di esperti in supporto tra pari.”

3 – “…promuovere e sostenere il collegamento tra il mondo dei saperi professionali e quello dei saperi esperienziali della sofferenza e del disagio.”

Nei prossimi due-tre anni, quindi, in sintonia, continuita’ e sinergia con quanto proposto dal DSM intendiamo organizzare:

? momenti di gite culturali tese alla conoscenza del territorio ed il piu’ possibile in collaborazione con realta’ del territorio stesso (associazioni, musei, …)

? momenti o periodi ricreativi rivolti in primo luogo a chi fatica ad organizzarsene in autonomia e che prevedano la massima condivisione con familiari, volontari, operatori ed altri cittadini sensibili;

? occasioni di incontro con altre realta’ che condividono le nostre stesse finalita’ e prinicipi ispiratori;

? occasioni di formazione per persone che intendono avvicinarsi al nostro mondo in modo competente ed efficace.

Progetti realizzati dall’ente