ABC ASSOCIAZIONE BAMBINI CEREBROLESI LOMBARDIA ONLUS

Siamo tutti genitori, questo ci permette di affiancare alla nostra professionalità , uno sguardo più umano e comprensivo … gli occhi di un professionista a volte possono essere freddi e distaccati, ma per noi non è così, sappiamo cosa vuol dire essere mamma e papà e cosa vuol dire soffrire per i propri figli e ancor di più ridere con loro!!!!

MAURO OSSOLA – Presidente dell’Associazione Bambini Cerebrolesi Lombardia Onlus, libero professionista e papà di cinque figli . I suoi obiettivi ? Sarebbe una lista lunghissima, ma fondamentalmente il suo scopo è salvaguardare i bambini e i loro diritti.

DAVIDE VASSALLO – Educatore professionale, il mago della progettazione e della rendicontazione , papà di due maschietti .

SIMONA GLINGANI- Pedagogista, lavora a Milano dove segue i progetti di Abc Lombardia nelle scuole e tiene i contatti con le associazioni con cui Abc è in rete, mamma di tre maschietti.

MARTA TENCONI- Pedagogista , lavora a Varese e provincia, segue a casa e/o a scuola i bambini con disabilità, occupandosi soprattutto di Comunicazione Aumentativa Alternativa . Mamma di una femminuccia .

ABC Lombardia Onlus è un’associazione nata da famiglie di bambini cerebrolesi e si pone come servizio di supporto e punto di incontro per tutti i genitori che , vivendo la realtà della diversabilità, manifestano esigenze o necessità specifiche.

L’esperienza delle nostre famiglie permette di affermare che, quando l’obiettivo da perseguire è la qualità della vita, è essenziale ispirarsi ai seguenti principi:

• gli “infelici” bambini disabili possono essere eccezionali promotori di una cultura in cui ogni persona ha pari dignità e in cui il ruolo di ognuno è integrato con quello degli altri;

• ogni disabile è una ricchezza, e può essere un’importante fonte di stimoli di arricchimento umano e morale, una risorsa per lo sviluppo sociale;

• i genitori conoscono i figli meglio di chiunque altro e vogliono per loro le migliori opportunità di sviluppo; essi sono una risorsa fondamentale per la crescita del figlio;

• il progetto di vita e il processo evolutivo del giovane disabile sono basati sulla centralità della famiglia e sulla sua partecipazione attiva;

• lo sviluppo ottimale del giovane disabile richiede fiducia nelle sue potenzialità e in quelle della famiglia.

La famiglia, se sostenuta, ha risorse proprie per affrontare gravi difficoltà, e creare soluzioni che possono costituire un esempio per altre forme di aggregazione sociale. Possiamo anzi affermare che la presenza di un disabile fornisce numerosi stimoli per un arricchimento umano e sociale, sia per la famiglia stessa sia per la comunità che la circonda.

Allo scopo di sostenere le famiglie, Abc ha sviluppato una rete di assistenza con specialisti di vari settori (sanitario, psicologico, pedagogico, fisioterapico, legale, fiscale, ecc.) e promosso attività di varia natura al fine di:

• formare presso l’opinione pubblica la coscienza che i disabili e le loro famiglie sono un patrimonio sociale;

• promuovere il riconoscimento del diritto delle persone disabili e delle loro famiglie all’assistenza, alla cura, all’istruzione e all’integrazione sociale, nella consapevolezza che tali diritti sono strumenti, non obiettivi;

• valorizzare tutte le risorse potenziali dei disabili e delle loro famiglie;

• promuovere il ruolo sociale attivo e propositivo dei disabili e delle loro famiglie, favorendo specialmente la loro partecipazione attiva alle iniziative che le riguardano, la collaborazione e il sostegno reciproco tra famiglie;

• riconoscere la famiglia quale sede privilegiata e naturale del processo evolutivo del figlio disabile e promuovere il suo ruolo quale artefice principale dello sviluppo del figlio;

• favorire il ruolo attivo del volontariato nello sviluppo dei giovani disabili e nel sostegno alla loro famiglia, ottimizzandone l’efficacia di intervento;

• promuovere l’abbattimento di tutte le barriere che impediscono il pieno sviluppo e la piena integrazione sociale dei disabili, non solo quelle architettoniche, ma soprattutto quelle culturali, politiche e sociali, oltre a quelle nella ricerca scientifica e nella sua applicazione;

• favorire la partecipazione attiva, propositiva e consapevole dei disabili e delle famiglie alla ricerca scientifica e riconoscere che tale ricerca è fondamentale per il miglioramento della qualità della vita, ma non può definirla in modo completo.

Progetti realizzati dall’ente