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Da grandi sfide, come quella di gestire un’azienda, e da vicende personali dolorose nascono certamente diverse complicazioni, ma – come testimonia la storia di Monica – anche tante opportunità. “Ho sempre lavorato con totale dedizione presso l’azienda della mia famiglia, dove ho dovuto spesso
fronteggiare molte difficoltà che, oltre a quelle amministrative e di gestione, emergevano in particolar modo nei rapporti familiari.” – inizia a spiegarci Monica.

Un’azienda, fondata dallo zio di suo padre, che ha visto nascere due marchi, divenuti nel tempo molto famosi: Pasta del capitano e Callifugo del Dottor Ciccarelli. Gli attriti interni, però, hanno spinto suo papà, che nel frattempo aveva preso in mano l’impresa, a venderla. “Così, per me, si è aperta la possibilità di investire il mio tempo in maniera diversa: con in mano un’eredità importante, ho fatto un decisivo incontro con Tiziana. Dal dialogo con lei è emerso il mio desiderio di fare qualcosa di bello e di concreto: quindi, mi ha presentato Fondazione Italia per il Dono, dove ho finalmente trovato qualcuno che mi aiutasse a supportare tutte le cause a me più care.”

Attraverso la nostra fondazione, Monica ha deciso di aprire il Fondo XPRINCYPIO, che nasce da una vicenda che ha toccato profondamente la sua vita. Infatti, lei e suo marito hanno perso loro figlio Giovanni per una morte in culla: un lutto davvero difficile da affrontare, che da una parte non è stato condiviso con altre persone e che dall’altra è stato celato, solo per un momento, dalla nascita degli altri figli, Filippo e Costanza.

“Dopo la separazione con mio marito” – continua Monica – “che è stata un’ulteriore scossa per la mia vita, ho fatto un altro incontro, per me fondamentale, con l’Associazione Semi per la SIDS.” Un’associazione che, coinvolgendo anche medici e operatori sanitari, si occupa di accompagnare le famiglie nel capire quali siano le motivazioni dietro questa morte improvvisa e sostenerle nell’elaborazione di un lutto così doloroso. Inoltre, qualora la famiglia desideri un altro figlio, l’associazione cerca di sostenerla durante il primo anno di vita del bambino.
“Qui, ho avuto modo di conoscere Allegra, una vera forza della natura, che mi ha colpito per la dedizione e l’energia con cui lavora e che mi ha incuriosito a tal punto che ho deciso di partecipare in prima persona alla vita dell’Associazione. Lei mi dice sempre che tutto il tempo che dedica è come se lo dedicasse alla sua bambina che non c’è più.”

Un incontro che è avvenuto inizialmente attraverso donazioni sporadiche destinate all’Associazione e che, successivamente, è divenuto un punto di riferimento per poter prendere in mano questo dolore e dargli un valore: “Con tanto tempo a disposizione, mi sono fermata e ho potuto guardare questo punto irrisolto che c’era in me: così, superati gli iniziali meccanismi di protezione che il sistema nervoso mette in atto, è iniziato un percorso di maturazione personale.”

Attraverso il fondo da lei creato, inoltre, Monica ha potuto e può continuare a sostenere diverse iniziative legate a un tema a lei molto caro, ovvero la tutela dei diritti umani. La sua attenzione, infatti, è rivolta in maniera particolare ad alcune associazioni che operano nel tessuto sociale con lo scopo di garantire a tutti le stesse possibilità. Dal diritto di vivere a pieno la propria vita, per cui nasce l’Associazione Luca Coscioni, alla garanzia delle pari opportunità per le donne, supportata da Centri Antiviolenza e Dress for Success, e di un’istruzione di qualità per ogni bambino e bambina, promossa dall’organizzazione non-profit Still I Rise.

“In Fondazione Italia per il Dono” – conclude Monica – “ho trovato innanzitutto delle belle persone che fanno qualcosa di bello: esattamente l’aiuto che cercavo, specialmente nell’identificare quelle realtà che si impegnano per le cause che mi stanno a cuore. La ricerca, l’impegno e la sensibilità di chi lavora nella Fondazione mi aiutano a indirizzare le mie risorse verso i progetti che mi interessano.”

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